Le sette scuse che non ti fanno evolvere

Conosci qualcuno che non si è mai raccontato una storia o una scusa per non fare qualcosa? Personalmente no, e ovviamente è capitato anche a me di raccontarmene qualcuna. Le scuse sono quelle idee limitanti che abbiamo nella nostra mente che ci frenano e non ci permettono di raggiungere i nostri obiettivi.

La funzione delle scuse

Le scuse ci fanno comodo, diciamo le cose come stanno. Sono una sorta di copertina di Linus pronta a darci conforto qualora non ci sentiamo all’altezza di un compito o non raggiungiamo l’obiettivo che ci eravamo prefissati di accaparrare. La loro funzione è quella di consolarci e di farci restare nella nostra zona di comfort che tanto ci fa stare tranquilli. Il punto è che nella zona di comfort non si evolve, non c’è miglioramento di se stessi e della propria vita.

Per uscire fuori da questo loop di pensieri consolatori che non permettono di migliorarci è necessario prima di tutto prendere consapevolezza delle nostre scuse. Non puoi cambiare ciò che non vedi. Dobbiamo quindi essere i padroni della nostra vita e disattivare il pilota automatico. È fondamentale essere sinceri con se stessi e smettere di nascondere la testa sotto la sabbia.

Il secondo punto è quello del chiederci qual è la funzione delle nostre scuse. Cosa ci impediscono di fare? Abbiamo paura di fare quella determinata cosa? Cosa accadrebbe se riuscissimo nel nostro intento, bypassando le scuse? Come ci sentiremmo? Tutte queste domande sono funzionali all’individuazione del paradigma, ossia quello schema mentale che perpetuiamo con le nostre scuse. Ripeto, le scuse ci fanno comodo, ma dobbiamo capire il perché, altrimenti rimarremo nell’immobilità molto a lungo.

L’ultimo passo è quello dell’azione. Una volta che abbiamo riconosciuto le scuse che ci raccontiamo e abbiamo capito cosa ci permettono di evitare, è la volta di un bel piano d’azione, ossia una serie di comportamenti e azioni finalizzati al raggiungimento dei nostri obiettivi.

Ora vediamo quali sono le 7 scuse più frequenti e come trasformarle in convinzioni facilitanti il cambiamento:

1 – “Non ho tempo”

Tutti noi abbiamo giornate di 24 ore, il punto è che sprechiamo tanto tempo…tantissimo! Abbiamo mille distrazioni durante la giornata e non sfruttiamo il tempo che potremmo avere a disposizione. Se solo ci rendessimo conto di quante ore preziose trascorriamo sui social o navigando online senza uno scopo ben preciso capiremmo che dedichiamo del tempo prezioso in attività poco utili o che magari non ci interessano davvero. Da questo punto di vista ci viene in soccorso la tecnologia: esistono delle app che conteggiano il tempo trascorso sui vari social. Prova a scaricarne una e a verificare quanto tempo passi sui social! 😉

Il punto è che se davvero volessimo, il tempo per fare ciò che vogliamo lo troveremmo sempre. È una questione di priorità, di organizzazione e di responsabilità. Uno strumento molto utile per capire la priorità degli impegni  e organizzarsi al meglio è la matrice di Eisenhower. (Dedicherò il prossimo articolo a questo strumento molto efficace. Per non perderlo iscriviti alla newsletter qui sotto )

2 – “Sono fatto così”  

Quante volte ho sentito dire questa frase! È uno degli ostacoli più grandi, il freno a mano dell’evoluzione. Implica il gettare la spugna, il non voler fare assolutamente nulla per cambiare le cose, “tanto sono fatto così”… In questa macrocategoria rientra anche la sempre più frequente “ho l’ansia”: viene utilizzata sempre più spesso come scusa, come causa di tutti blocchi che non sono altro che cali momentanei di motivazione e non hanno nulla a che vedere con la vera ansia, che è un disturbo psicologico.

È bene quindi fare un passettino indietro e assumersi le proprie responsabilità di fronte alle cose che ci accadono e al proprio modo di essere. Non è possibile relegare tutto alla sfortuna o al nostro carattere, anche noi contribuiamo attivamente alla nostra vita. E sì, possiamo cambiare! Il detto “chi nasce tondo non può morire quadrato” non è assolutamente vero, possiamo migliorarci, ma dobbiamo volerlo. 🙂

3 – “È troppo tardi”

Ossia “sono vecchio/a”, oppure il “tanto ormai…”, o “non ne vale la pena”… Sono tante le persone che sono bloccate di fronte ad un cambiamento perché pensano che ormai sia troppo tardi. E la cosa sorprendente è che a pensarlo maggiormente sono i giovani! Trentenni che si sentono ormai incastrati in una vita che non amano, un lavoro frustrante, una relazione vuota… Sveglia!! Il tempo è prezioso, e davvero vale il detto “non è mai troppo tardi”.

Se ti è capitato di raccontarti questa scusa, prova a pensare a qualcuno che conosci o ad un personaggio famoso che ha cambiato vita dopo i cinquant’anni, o ancora più tardi. Osserva le sue caratteristiche, cosa ha messo in campo per effettuare il suo cambiamento e prendine spunto. Allarga i tuoi orizzonti, l’età anagrafica non conta, ma importano la passione e la possibilità di essere finalmente felici.

4 – “Tanto va a finire sempre male”

È la scusa dei pessimisti, ossia coloro che si aspettano un risultato negativo per non rimanere delusi. È il “mai una gioia”, per intenderci. Questo atteggiamento scaturisce da una forte sfiducia negli altri e nella vita in generale. Si tratta di un atteggiamento vittimistico che dà la colpa al resto del mondo, pur di non rimboccarsi le maniche.

Eppure basterebbe sforzarsi e ripensare ad almeno un episodio nella propria vita in cui qualcosa è andato nel verso giusto. Per quale motivo ora non potrebbe andare ugualmente bene? Il destino è nelle nostre mani, siamo noi gli artefici del nostro futuro e se ci impegnamo e seguiamo la nostra vera natura i risultati arriveranno. Provare per credere!

5 – “Non ce la farò mai”

Quando ci troviamo di fronte a un obiettivo sfidante può far capolino la scarsa fiducia in noi stessi, una fastidiosa zavorra difficile da portare sulle spalle. Un’antipatica vocina dentro di noi ci dice che non siamo in grado di farcela, che non siamo all’altezza di quel compito, che è un’impresa fuori dalla nostra portata… Più diamo ascolto a quella vocina, mai raggiungeremo i nostri obiettivi.

Impara ad accogliere i tuoi limiti, a perdonare i tuoi errori e ad imparare da essi. Nessuno è perfetto. Concediti la possibilità di prendere un abbaglio, di sbagliare strada, di perderti…per poi ritrovarti e ricominciare. Mantieni sempre alta la speranza di farcela, focalizzati sul tuo obiettivo e non mollare mai. Rispettati nei tuoi tempi, ognuno ha un suo passo per arrivare lontano, e va’ oltre quel “non ce la farò mai”!

6 – “Non è il momento giusto”, “Non sono pronto”

Queste due scuse sono strettamente connesse tra loro. La prima rappresenta quella che chiamo “rimandite”, ossia il continuo procrastinare a data da destinarsi, perché non sembra mai essere il momento adatto. Ti svelo un segreto: nel 90% dei casi non è mai il momento giusto! Ci sarà sempre un momento migliore ma aspettarlo in eterno non ti farà combinare niente nella tua vita, te lo garantisco.

Idem per il “Non sono pronto”, che porta comunque a rimandare ma per una questione di non sentirsi mai abbastanza per fare qualcosa. Sentito mai parlare di perfezionismo? Eccolo qua. Sì, è lui, il sabotatore per eccellenza. Sappi che la perfezione non esiste! Quindi mettiti l’anima in pace perché non la raggiungerai mai.

L’unico modo per superare questi due scogli è iniziare. Comincia, anche se pensi di non essere pronto/a o che non è il momento giusto. Non aspettare di raggiungere una preparazione ai massimi livelli per poter iniziare. Il cammino è fatto di passi, e il primo è importantissimo. Una volta che avrai iniziato ti sembrerà tutto più facile perché aumenterà il tuo senso di autoefficacia, e con essa anche l’autostima ne gioverà.

7 – “Non ho abbastanza soldi”

Al di là delle reali ed effettive difficoltà economiche che ci si può trovare a vivere, in molti casi quella di non avere abbastanza soldi per fare qualcosa, come l’iscriversi in palestra o fare un percorso di sviluppo personale, è una scusa. Quello che c’è dietro è una mancanza di motivazione e lungimiranza. Manca il senso dell’investimento per un futuro migliore, e una motivazione solida che ci faccia sentire che ne vale la pena.

Per superare questa convinzione limitante bisogna affidarsi alla matematica. Calcolatrice alla mano, quantifica le tue entrate ed uscite, e pianifica un’eventuale spesa basandoti sulla tua reale disponibilità finanziaria. Potresti scoprire che avevi una visione più negativa della realtà, oppure che hai effettuato spese superflue. Quali sono le tue priorità? Avevi effettivamente bisogno di quel costoso paio di stivali? O sono più importanti le cose che rimandi da tanto per mancanza di soldi? A te la scelta.

 

Ora fermati un attimo e rifletti con sincerità su quanto hai letto fino a qui. Quali sono le tue scuse? Quali sono le idee limitanti che non ti permettono di evolvere? Scrivile qui sotto in un commento. Sarò felice di risponderti.

E se vuoi saperne di più, contattami qui. Sarò felice di presentarti il mio metodo e come ti può essere utile.

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