Io sto con Nadia Toffa

Non sono solita commentare la cronaca o il gossip, ma la storia di Nadia Toffa mi inizia a toccare parecchio e stavolta non riesco a starmene in silenzio. Non mi piace parlarne perché in questo modo metto comunque in risalto le voci stupide che ho sentito/letto che invece meriterebbero solo il silenzio, ma mi prudono le mani e debbo scrivere quello che penso, è più forte di me.

Ho letto davvero di tutto su Nadia Toffa: che sicuramente non è vero che ha avuto il cancro perché in soli due mesi non risolvi un bel nulla, che è una raccomandata perché è famosa ed ha sicuramente ricevuto un trattamento di favore, che è stata corrotta dalle case farmaceutiche per dire che la chemioterapia è l’unica terapia davvero efficace in circolazione, che dire ad un malato che è un figo è una presa in giro, che dire di essere guarita dopo così poco tempo non è credibile…

A parte il fatto che sono inorridita da ogni singola cattiveria che ho letto, la cosa che più mi ha ferito è stata che a dire queste cose astruse sono state persone che il cancro l’hanno avuto!!! Potrei quasi capire (anche se mi debbo comunque sforzare) coloro che non sanno cosa sia una malattia oncologica, ma da chi c’è passato no, diamine, no! Quanta rabbia! La rabbia è tossica più della chemio! Buttare fango addosso ad una persona che come tanti ha affrontato il cancro non aiuta a sentirsi più leggeri, più forti. Ma procediamo con ordine, affrontando tutte le cose negative che sono state dette.

In due mesi non risolvi nulla? Il cancro non è una singola malattia, ce ne sono un’infinità di tipi ed ognuno ha una cura a sé, di tipologia e durata differente. Già basti pensare all’enorme differenza tra tumori solidi e tumori ematologici. Nadia ha parlato di chemio preventiva e sono contentissima per lei che non ha dovuto affrontare cicli su cicli di chemio, perché so bene quanto siano pesanti. Ma poi, soprattutto, come può venire in mente che qualcuno si inventi di dire che ha avuto un cancro davanti a milioni di persone? Nella vita senza riflettori qualche individuo che ha deliri del genere ogni tanto si trova, ma Nadia…l’avete vista? E parlo a chi il cancro lo ha o lo ha avuto. Come non poter riconoscere quegli occhi lucidi, quell’emozione trattenuta dall’ironia per non scoppiare a piangere, quella voglia di rivalsa di chi si è aggrappato alla vita con le unghie e con i denti? Nadia ha tutta la mia comprensione ed empatia, anche io come lei avevo scelto di non dire niente a nessuno mentre stavo affrontando il cancro, ed il momento di apertura e condivisione non è stato affatto semplice. Sarà che siamo entrambe dei Gemelli e l’ironia viene quasi naturale, ma sdrammatizzare a volte è il miglior modo per farsi forza e rialzarsi in piedi di fronte ad eventi del genere. Non è una colpa, è un pregio…perché qualcuno ha avuto anche il coraggio di criticare il suo sorriso ironico.

È un personaggio famoso e quindi ha avuto un trattamento di favore? Ho letto post chilometrici dove si montava sù una polemica infinita sul fatto che le persone comuni aspettano mesi e mesi prima di un intervento d’urgenza e la chemioterapia. Che la sanità italiana non sia uguale sul territorio nazionale questo ormai è un dato di fatto; i centri ed i medici mediocri ci sono purtroppo, ma esistono anche i medici competenti ed umani. Io non sono un personaggio televisivo e nel mio piccolo in nemmeno un mese (!!) ho fatto la prima tac, visita dall’ematologo, operazione, risultato biopsia, prelievo osteomidollare, prima infusione di chemioterapia. E vi assicuro che non ho dato mazzette a nessuno! Quindi evitiamo di fare di tutta l’erba un fascio.

E arriviamo al “Corrotta! Corrotta!”. Purtroppo c’è chi ancora va in giro dicendo che la chemioterapia è un complotto per ucciderci tutti, e non mi meraviglia, di conseguenza, che chi dice che la chemio serve venga “marchiato” come “venduto” alle case farmaceutiche. Beh, allora che marchino anche me! Non vengo a dire che la chemioterapia è una passeggiata (magari!), io ne ho fatta per ben sette cicli ed alla fine davvero non ne potevo più, ma funziona, diamine se funziona! Ho avuto un linfoma di Hodgkin e fino a cinquant’anni fa di questa malattia si moriva, non c’era cura. Ora è diventato uno dei tumori maligni più curabili grazie alla ricerca. E vogliono venirmi a dire che la chemio non serve a nulla? Sono la prima a dire che la chemio da sola non basta, sostengo questo da sempre, e non sono l’unica. Il prof. Mandelli, luminare dell’oncoematologia e fondatore dell’AIL (Associazione Italiana contro le Leucemie-linfomi e mieloma), ritiene che la chemioterapia svolge il suo lavoro per metà, ma l’altra metà la fa il paziente con il suo atteggiamento. La nostra mente, il nostro atteggiamento proattivo nei confronti della malattia sono un aiuto imprescindibile, così come sono coadiuvanti altre discipline ed attività complementari. Ma non si può pensare di vincere il cancro senza le terapie convenzionali! 

Dire che chi ha il cancro è “un figo pazzesco” è una presa in giro? Cosa c’è di male a cercare di ribaltare l’idea che i più hanno dei malati oncologici? È abbastanza palese che Nadia avesse l’intenzione di smuovere la coscienza della gente comune che ancora di fronte ad un malato di cancro pensa “Oh poverino!”, “Che sfortuna!” e non penso proprio che volesse prendere in giro nessuno, tanto meno chi ha il cancro, visto che si sarebbe data la zappa sui piedi. Era anche un tentativo di incoraggiamento nei confronti di quelli che si buttano giù, un messaggio grintoso per dire “Dai, coraggio, sei un guerriero, ce la puoi fare!”. Come sia possibile stravolgere persino un messaggio così positivo e motivazionale non ne ho idea.

Nadia Toffa dice di essere guarita? Secondo i protocolli medici è possibile dichiarare guarito un paziente dopo cinque anni di remissione completa dalla malattia, questo a fronte della possibilità di recidiva della malattia. Alcuni medici parlano di guarigione sin da subito, altri (la maggioranza) no. L’unica cosa certa è che la parola “guarigione”, che tanto piace ai pazienti ma che i medici usano sempre con cautela, aiuta molto ad entrare in un’ottica positiva. Tra “remissione completa” e “guarigione” il nostro cervello preferisce nettamente la seconda, e la convinzione positiva di essere guariti ci permette di riprenderci prima dalla pesante esperienza del cancro. La prima cosa che ho notato quando ho ascoltato Nadia in tv è stata che ha usato il tempo verbale al passato. Usare il termine “guarito” e parlare al passato sono segnali che indicano che Nadia sta già andando avanti. Sono sicura che questa parentesi della sua vita non la dimenticherà mai più, come nessun altro che ha affrontato il cancro, ma l’atteggiamento positivo e rivolto verso il futuro la aiuteranno tantissimo. Forse l’unico errore che ha commesso è stato di usare il termine “guarita” di fronte a milioni di persone che non hanno saputo cogliere il mondo di Nadia dietro a quel “guarita” e che l’hanno visto solo come un’illusione.

Carissima Nadia, hai tutta la mia solidarietà e ti auguro tutto il bene del mondo. Ti ammiro per il coraggio di aver comunicato a tutti quello che hai vissuto, ma purtroppo la gente non è ancora pronta. Dobbiamo lavorarci ancora un po’.

© Giorgia Mauloni

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